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Prime Esperienze

A me piace esibire mia moglie. Prima parte


di pennabianca
21.07.2021    |    30.387    |    9 9.7
"Poco dopo, torna a connettersi con me..."
Adoro mio marito per tutto questo: mi piace esser scopata prima nella mente e poi fra le cosce.

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Mi chiamo Laura, sono alta uno e settanta, bionda naturale, capelli lunghi fino alle spalle, occhi azzurri, fisico sodo, di giuste proporzioni. Reputo le mie curve normali, fianchi snelli, culo alto, tondo e sodo, ma non esageratamente grosso. L’unica vera eccezione è per il seno, una quarta piena e soda. Lavoro come dirigente del settore amministrativo della sede centrale delle Poste. Sono sposata da trenta anni con Filippo. L'ho conosciuto, per puro caso, ad una festa paesana; mi ha offerto da bere e chiesto di ballare, convinto di un secco rifiuto, invece ho accettato. Mi è piaciuto quel ragazzo con l’aria allegra e bello, con due occhi scuri che mi facevano tanta tenerezza.
Nasce così la nostra storia. Io avevo avuto delle esperienze precedenti, consistenti in qualche ragazzo, poi uno che mi aveva intrigato molto e con cui avevo fatto sesso per la prima volta. Non era stata molto soddisfacente e forse è per questo che ero molto attenta a chi frequentavo. Solo un’estate al mare, mi ero concessa ad un bel maschio, un bagnino dal fascino sconvolgente, che mi aveva scopato in piedi dentro il magazzino delle sdraie, presa da dietro senza troppi convenevoli, ma che mi aveva fatto godere tantissimo. Esser presa da dietro, è da sempre la mia posizione preferita. Filippo, invece, dopo tante esperienze del tipo mordi e fuggi, cercava una storia che lo coinvolgesse anche a livello mentale. Quando ci siamo messi insieme, per quasi un mese abbiamo parlato, ci siamo raccontati le nostre esperienze, sembrava che il sesso non ci interessasse, ma poi lo abbiamo fatto. Dopo un anno di fidanzamento ci siamo sposati e, da allora, sono trascorsi trent'anni. Con mio marito ho un’intesa, una sintonia fuori dal comune. Da cosa scaturisce questa complicità è un segreto noto a pochissime persone.

Filippo

Mi chiamo Filippo, ho appena festeggiato cinquant'anni, sono sposato con Laura. Sono alto uno e ottanta, capelli appena brizzolati, occhi scuri e fisico asciutto. Sono una persona che ama mangiare bene e bere meglio, visto che il mio lavoro di enologo mi porta a conoscere vini di altissima qualità. Lavoro presso una cooperativa di viticultori, in qualità di addetto alla vendita. Questo lavoro, che faccio da anni, mi ha portato a conoscere tanta gente, ma soprattutto ha influito molto nel rapporto con mia moglie, in particolare per quanto concerne il sesso. Quando ho conosciuto Laura, venivo da esperienze di poca importanza. Desideravo incontrare una persona che mi piacesse, ma che mi coinvolgesse moltissimo, anche a livello mentale oltre che fisico. Laura, da questo punto di vista, mi ha subito intrigato: mi è piaciuta la sua intelligenza, ironia e capacità di coinvolgerti mentalmente, in tutto quello che fa. Dopo i primi mesi della nostra storia, stabilimmo una profonda fiducia dell’uno per l’altra e questo ha reso Laura una donna tranquilla, sicura, e l’ha portata a godere del piacere di esser leccata, masturbata, fino a quando, sfinita, giaceva fra le mie braccia. Laura era ansiosa di conoscere tutto ciò che riguardasse il piacere, ma, nello stesso tempo, era un po’ titubante, dubbiosa, poi, lentamente, si è resa conto di quanto le piacesse dare e riceve piacere. Aveva imparato a baciare, leccare e succhiarmi, e ne godeva sempre di più. Dopo un mese che ci eravamo messi insieme, un pomeriggio, a casa mia, chiusi nella mia camera, lei si è concessa.
Fu quanto di più dolce. La portai all’apice del piacere e poi la penetrai con estrema delicatezza, facendole vivere una esperienza indimenticabile. Fu piacere e godimento allo stato puro, anche quando, per la prima volta, le riversai in bocca tutto il mio succo, che lei ingoiò fino all’ultima goccia. Sei mesi dopo, eravamo sposati e l’anno successivo lei ha dato alla luce Luca, un bellissimo maschietto. Sono passati anni indimenticabili. Ma cos’è che ci ha tenuti così uniti, complici e innamorati? Il sesso: è stato il collante che ha tenuto a freno ed irrobustito il nostro amore. In pubblico non siamo molto espansivi. Per tanto tempo il sesso lo abbiamo vissuto nella nostra intimità, fra le pareti della nostra camera da letto, in questo siamo intransigenti. Nei momenti di intimità io sono un porco irrefrenabile, e lei una femmina calda e vogliosa, che mantiene vivo l’interesse del proprio uomo, cui era dovuto e riservava tutto il suo piacere. Lavorare per la cooperativa, spesso mi porta ad assentami da casa per promuovere, attraverso fiere, mostre e quant'altro, i prodotti dei viticoltori. Quando questo avviene, la sera, noi due passiamo molto tempo distesi nudi, nella nostra camera, a parlare al telefono, immaginando cosa avremmo fatto se fossimo stati assieme. Poi, col tempo, la tecnologia ha reso tutto ancora più intrigante. Siamo passati dal telefono fisso al cellulare, e poi al notebook con webcam, e questo, senza colpo ferire, ci ha portato ad intraprendere un gioco che ci ha fatto vivere momenti sempre più intriganti. La sera mi ritrovo nella camera dell’hotel dove alloggio, disteso sul letto con in mezzo alle gambe il notebook e la cam, che inquadra il mio cazzo perfettamente eretto, e lei, a casa nostra, sul letto a fare la stessa cosa con la cam che inquadra lei che si masturba per me, fino ad arrivare insieme all’apice del piacere.
Ben presto è diventato un gioco sempre più eccitante, che rende il nostro rapporto sempre più solido e forte: è il nostro piccolo, ma grande segreto. Ovviamente tutto questo è migliorato di molto dal momento che nostro figlio Luca si è spostato in un'altra città per motivi di studio. Praticamente abbiamo riscoperto il piacere di esser soli, al sicuro, nella nostra casa. Col tempo le esperienze in cam sono diventate sempre più intriganti, a volte addirittura ispirate da fatti assolutamente imprevisti. Una delle prime esperienze di questo genere si creò, casualmente, una sera, mentre mi rilassavo seduto al bar di un hotel molto lontano da casa. Ho visto una bella ragazza, sulla ventina, ben vestita e molto sexy che, con fare malizioso, aggancia uno dei clienti seduto al bar e si fa accompagnare in camera. Ho come un colpo di fulmine! Bevo il mio drink tutto d’un fiato e salgo in camera mia, accendo il portatile ed entro in connessione con Laura che mi vede già bello eccitato.

«Amore, come mai sei già sull’attenti? Cos’è che ti ha eccitato così tanto? Dimmelo ti prego, così mi eccito subito anch'io e ci godiamo questo momento insieme».

La guardai con tutta la libidine che avevo in corpo: già pregustavo il piacere di esporre la mia idea, le mandai un bacio poi, tutto d’un fiato, le raccontai l’accaduto e le feci una proposta che mi faceva stravedere.

«Vedere quella giovane ragazza rimorchiare il cliente al bar, mi ha fatto pensare che, domani sera, sarebbe bello, se mia moglie mi accogliesse in casa vestita come una prostituta, che riceve il suo cliente».

Laura non si era persa una sola parola. Quando ebbi finito di parlare, la smorfia che comparve sul suo viso mi diede l'esatta contezza di tutto il suo disappunto.

«Certo, è facile eccitarti con una puttanella di vent’anni: io sono diventata troppo vecchia!»

In un attimo mi son reso conto che lei aveva frainteso le mie intenzioni. Aveva colto l’aspetto fisico e l’età del personaggio, ma non il gioco erotico che io volevo proporre.

«Amore, scusa. Non era mia intensione fare un raffronto sull'età, ma volevo solo proporre un gioco. Capisco che non sono riuscito a farmi comprendere e ho creato uno spiacevole malinteso, ma, ti prego, cancella tutto e torniamo al nostro gioco, che mi fa impazzire».

Lei mi assecondò, ma ormai l’atmosfera era cambiata e la serata si chiuse velocemente, lasciando entrambi in preda ad una certa insoddisfazione. Mi sono disteso nel letto, mi sono rimproverato della mia stupidità: come avevo potuto non riflettere sul fatto che lei si sarebbe potuta offendere nel sentire quanto mi era eccitato nel vedere una giovane escort rimorchiare? L’indomani, prima di prendere il volo di ritorno a casa, dovevo provvedere a prenderle un regalo che potesse contribuire a farmi perdonare.

Laura

Anche lei, nel silenzio della nostra camera, non si risparmiava rimproveri.

«Laura, sei una stupida!»

Distesa sul letto, me lo sono ripetuto tante volte. E' mai possibile che mi sia lasciata prendere da quella certa improvvisa gelosia? Sono proprio una stupida! In fondo lui aveva, solo per caso, accennato all’età della ragazza, mentre la cosa interessante era che voleva sua moglie, vestita da puttana, che lo aspettasse; era questo il vero senso del gioco. Il mattino seguente, appena finito di parlare con lui, ho deciso che avrei fatto in modo che lui fosse fiero di me. Alle venti, quando dalla finestra di casa nostra l'ho visto arrivare, gli ho preparato una bella sorpresa.

Filippo.

Appena ho chiuso il portone dietro le spalle rientrando in casa, ho come sempre annunciato il mio ritorno.

«Amore, sono a casa».

Uscendo dalla nostra camera. Laura fa il suo ingresso nel corridoio. Indossa un completo intimo nero, autoreggenti, tacchi altissimi, mi guarda con occhi vogliosi.

«Ben venuto! Sono la puttana che ha prenotato, spero di essere di suo gradimento. Lei. oggi, è il mio ultimo cliente e, se sarà all’altezza della situazione, le faccio un extra, riservato solo ai migliori».

Detto questo si è inginocchiata davanti a me, mi ha tirato fuori il cazzo già bello duro. Dopo un attimo di sorpresa, ho subito assecondato il gioco, calandomi nella parte.

«Lo spero bene, con quello che mi sei costata! Dovrai sudarti fino all’ultimo centesimo!»

Lei, dopo essersi risollevata, mi ha baciato in bocca, poi tenendomi per il cazzo, mi ha condotto in camera. Appena messo a nudo, mi ha fatto distendere a faccia in giù e, seduta sulle mie gambe, ha sfilato il reggiseno lasciando libere le sue mammelle; poi si è chinata su di me, in maniera che solo i capezzoli toccassero la mia schiena. Un brivido ha percorso tutto il mio corpo, strappandomi un sospiro. Mi sono abbandonato a quell'insolito massaggio. Dopo avermi eccitato a lungo, con baci e strusciate di seni sulla schiena, mi ha fatto girare e quando ha visto la mia possente erezione, ha sorriso in maniera decisamente maliziosa. Si è di nuovo messa a cavallo su di me ed ha iniziato a baciarmi molto lentamente. Scendendo dal viso al petto, si è dedicata ad un capezzolo che ha preso a succhiare, facendomi gemere di piacere.

«…hhhhhhummmmmmmmmmmmmm…»

Quando mi sono è abbandonato a quel piacere, lei, con forza, ha morso il capezzolo, provocandomi un improvviso sussulto. A quel punto, non sono più rimasto passivo, ma l’ho rigirata e mi son fiondato fra le sue gambe con davanti le labbra della sua lumachina, che stava già schiumando in maniera incredibile. Con la bocca incollata a lei, ho preso a leccare e succhiare il nettare che stava sgorgando in abbondanza, mentre lei, con il mio cazzo ben piantato in gola, ha deciso che dovevo riversarle in bocca tutto il mio piacere.
Uno gioco perverso che, alla fine, ha portato me a venire nella sua bocca, ben serrata sul glande allo scopo di non perdere nemmeno una goccia.

«No! Mi fai…sborrare!»

Tre schizzi poderosi si sono riversati nella bocca di Laura che ha continuato a succhiare, per non permettere a quel palo di cedere nemmeno di un millimetro. Eccitato dal gioco, mi son reso conto che non ero mai stato così in tiro e questo era merito di mia moglie. Quando Laura ha avuto la certezza che ero al massimo di una nuova erezione, ha estratto, da sotto il cuscino, la confezione di un preservativo e con la sola bocca, come una consumata professionista, lo ha srotolato su cazzo, poi si è posizionata su di me, impalandosi su quella trave che forse le arrivava quasi in gola. Ci siamo messi a scopare come se non ci fosse un domani. Io, molto eccitato, la sbattevo sempre più forte. Cambiammo diverse posizioni e, dopo averle strappato l’ennesimo orgasmo, sbattendola da dietro come un toro scatenato, mi son visto fermare da lei, facendomi sbalordire nel vedere mia moglie che si sfila il cazzo da davanti e, tolto il condom, lo appoggia al fiorellino anale.

«Sei un vero toro: fra tutti i clienti fino ad oggi, sei quello che mi ha fatto godere di più, perciò ti meriti il mio culo».

Sono rimasto stordito dal piacere, nel sentire quelle parole. Le affondo dentro con un colpo solo e mi metto a limare quel culo, godendomi il piacere che le donavo, sia per il gioco che facevamo, ma, soprattutto, perché la mia donna era entrata in una parte, che mi sconvolgeva la mente. L’ennesimo orgasmo ci ha travolto e poi, distesi di lato, ci siamo addormentati abbracciati. Il giorno successivo, mentre mi recavo al lavoro, ripensavo al gioco fatto con Laura la sera prima e, a parte la potente erezione che questo ricordo mi ha provocato, mi son reso conto che, dentro di me, stava cambiando il mio modo di valutare il nostro rapporto sessuale, ponendolo sotto una luce completamente nuova.
Dopo quella volta, sono trascorsi alcuni giorni e io mi sono assentato di nuovo per una notte da casa. Ero stato inviato a partecipare all’inaugurazione di un nuovo centro commerciale, dove la mia cooperativa avrebbe fornito molti prodotti e io aveva il compito di verificare che tutto fosse perfetto. La sera, mentre ero a cena con alcuni dei dirigenti del nuovo complesso, mi ritrovo seduto vicino ad un giovane sulla trentina, che teneva costantemente il cellulare accanto al piatto e, mentre il direttore parlava, egli, in maniera non troppo discreta, chattava con una ragazza. Improvvisamente gli arrivò una videochiamata e comparve una ragazza nuda, che gli sorrideva. Gli ho rivolto un'occhiata di disappunto e lui ha chiuso, molto velocemente, la comunicazione. Mentre ero in ascensore per andare nella mia camera, ripensavo a quanto accaduto e, dentro di me, ha preso forma un’idea che volevo condividere con mia moglie. Una breve doccia e, poi, avvolto nell'accappatoio, mi son messo in contatto con Laura, che mi attendeva sul nostro letto, con indosso una semplice sottoveste. Memore della volta precedente, ho deciso di dosare bene le parole, per non ferire di nuovo la sua sensibilità. Dopo aver parlato di cose in generale, lei si è resa conto che avevo voglia di chiedere qualcosa, ma tergiversavo.
Mi conosce troppo bene ed ha deciso di stuzzicarmi. Abbassata la spallina della sottoveste, mette in mostra il suo splendido seno.

«Amore, guarda come sono eccitati i miei capezzoli, sarebbero davvero felici di sentirsi lambiti dalle tua labbra».

Ho sorriso ed ho accettato la provocazione: era il modo per rompere il ghiaccio e non mi sono lascito sfuggire questa opportunità. Le ho dato una occhiata e, aperto l’accappatoio, le ho mostrato la mia forte erezione.

«Anche al mio fratellino sarebbe piaciuto sentire la tua lingua che lo lucida in maniera divina».

Ci siamo messi a ridere, poi lei ha chiesto se c’era un motivo per essere così eccitato. Io, facendo molta attenzione a ciò che dicevo, gli racconto del giovane a cena e della video chiamata della ragazza nuda. Ho messo subito in chiaro che non ero eccitato dalla ragazza nuda, ma da una certa idea che mi stava frullando nella mente. Laura ha avuto un brivido e mi ha chiesto di esser più chiaro.

«Hai presente quando quella sera di circa un mese fa, ci siamo divertiti a vedere quante ragazze c’erano su quel sito, dedicato alle chat a pagamento? La mia idea è quella di chiudere adesso la conversazione, per poi riprenderla fra alcuni minuti, come se fossimo io un cliente e tu una donna che si mostra in cam in una chat a pagamento, facendo in modo che non si veda il nostro viso».

Mi manda un bacio e chiude la connessione. Poco dopo, torna a connettersi con me. Non nascondo che ero rimasto alquanto turbato: mi aveva mandato un bacio, senza aggiungere nulla. Avevo notato un lieve velo di stupore sul suo viso, quando le ho avanzato la mia richiesta e mi chiedevo se, per caso, non avessi di nuovo ferito la sua sensibilità, ma, quando ho visto di nuovo accendersi lo schermo e, di Laura, si vedeva solo metà del corpo, ho regolato la mia cam in maniera che nemmeno lei riuscisse a vedere il mio viso. Il gioco è durato molto ed è stato eccitante per entrambi. Lei indossava un completo di lingerie molto bella e poi, dopo un iniziale imbarazzo, si è lasciata andare ed ha fatto tutte le porcate che gli ho chiesto, fino a che un orgasmo molto appagante è stato il giusto coronamento di quel gioco nuovo e sconvolgente, cui entrambi avevamo partecipato e che si era concluso nel momento del piacere, senza che nessuno dei due avesse visto il viso dell’altro. L’esperienza che avevo vissuto con Laura mi aveva eccitato e, in particolare, il fatto che avessimo goduto, senza vedere il nostro volto, mi dava i brividi.
Era la prima volta che questo accadeva e mi aveva lasciato molto soddisfatto. Mentre guidavo in autostrada per tornare a casa, ripensavo a quanto era stato eccitante il gioco fatto la sera prima. Per la prima volta, Laura aveva accettato di mostrarsi ad uno sconosciuto, se pur in maniera virtuale e finta; trovavo che la cosa era una esperienza che mi intrigava ancora. Mi domandavo cosa mi eccitava così tanto, se il gioco fatto con Laura o la sensazione che ho provato nel pensare che lei avrebbe anche potuto farlo realmente.
Di colpo il respiro mi è venuto corto. Ho cominciato a sudare freddo e la vista di un autogrill mi ha, fortunatamente, permesso di fermarmi. Sono sceso dalla vettura, mi ci sono appoggiato con le spalle e sono rimasto immobile, sconvolto dalla conclusione cui ero giunto: a me piaceva esibire mia moglie!
Mi sentivo eccitato e questo mi sconvolgeva. Ho ripreso il viaggio e, giunto a casa, appena chiusa la porta, ho visto lei che mi ha abbracciato e baciato con estrema passione. Ero eccitatissimo e l’ho presa lì sul divano e, come due furie scatenate, ci siamo amati fino allo sfinimento. Mi son reso conto che per tutto il viaggio non avevo desiderato altro che di sentirla fra le mie braccia, di godere con lei e scaricare il desiderio accumulato in maniera così diversa e sconvolgente. Anche per lei, l’esperienza vissuta non è stata indifferente.
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